Arbore Renzo

Renzo Arbore, all’anagrafe Lorenzo Giovanni Arbore (Foggia, 24 giugno 1937), è un cantautore, disc jockey,conduttore radiofonico, clarinettista, showman, autore televisivo, attore, sceneggiatore, regista, compositore e conduttore televisivo italiano.

Viene considerato il primo disc jockey italiano.

Si interessa di musica leggera e di jazz. Nel 1964 vince un concorso in Rai. Successivamente partecipa al corso di “maestro programmatore di musica leggera”. Conosce Gianni Boncompagni, che diventa suo compagno di banco. Per la tv di stato si occupano di trasmissioni di varietà (Bandiera gialla, Alto gradimento, L’altra domenica, Cari amici vicini e lontani…, Indietro tutta!); nel 1996 è stato direttore artistico dei programmi Radio RAI.

Nella sua poliedrica attività ha riscosso successi in vari campi: bravo musicista e cantante con L’Orchestra Italiana, conduttore radiofonico e televisivo – restano memorabili le trasmissioni radiofoniche, presentate insieme a Gianni Boncompagni: Bandiera gialla(1965), Per voi giovani (1967), Alto gradimento (1970) e televisive: Speciale per voi (1969-1970), una specie di processo ai cantanti del periodo, L’altra domenica (1976-1979), il suo primo vero successo in cui creò uno stile alternativo in diretta concorrenza con la contemporanea Domenica in di Corrado, Quelli della notte (1985), Indietro tutta! (1988) e la recente Speciale per me – meno siamo meglio stiamo (2005). È stato anche attore e regista cinematografico (Il pap’occhio, 1980; “FF.SS.” – Cioè: “…che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?”, 1983).

Renzo Arbore insieme a Gianni Boncompagni è stato tra i primi in assoluto a passare in radio i brani dei Beatles[10], ritenuti all’epoca non adatti dai dirigenti Rai.

Ha avuto il merito di scoprire e lanciare nuovi personaggi fra i quali Roberto Benigni, Gegè Telesforo, Marisa Laurito, Nino Frassica, Daniele Luttazzi.

Le sue esperienze nel mondo musicale hanno inizio nel 1972, con la “N.U. Orleans Rubbish Band” (dove le lettere puntate stanno per “Nettezza Urbana”), che era composta, oltre che dallo stesso Arbore al clarinetto, da Fabrizio Zampa alla batteria, Mauro Chiari al basso, Massimo Catalano al trombone e Franco Bracardi al piano; questo gruppo pubblicò un 45 giri, contenente She was not an angel e The stage boy, inciso per gioco dai cinque.

Nel 1991 ha fondato L’Orchestra Italiana, con quindici grandi solisti per valorizzare la canzone napoletana classica restituendo dignità, tra l’altro, al mandolino.

Già presidente di “Umbria Jazz”, ha dato un intelligente contributo alla rinascita della grande manifestazione jazzistica perugina. Nel 2002 fonda una nuova band, “Renzo Arbore e i suoi Swing Maniacs”, scegliendo personalmente i musicisti fra i migliori della scena jazzistica romana e nazionale: il sassofonista Fabiano “Red” Pellini, il chitarrista Emanuele Basentini, il pianista e sassofonista Giorgio Cuscito, il batterista Alberto Botta e il pianista Attilio Di Giovanni, fra gli altri, hanno militato in questa poderosa swing band. Non scioglie, tuttavia, L’Orchestra Italiana, assieme alla quale continua a esibirsi per vari eventi alternandosi con la neonata band. Nel 2004 si esibisce in tre concerti con L’Orchestra Italiana: alla Carnegie Hall di New York, al CasinoRama di Toronto e al Teatro dell’Opera di Roma alla presenza del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Con gli Swing Maniacs incide un doppio CD uscito nel febbraio 2005, l’album Vintage, ma non li dimostra, premiato col “Disco d’oro”. L’album esce però con il nome del gruppo modificato in “Renzo Arbore e gli Arborigeni”

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